1811 – Il Venezuela è la prima nazione sudamericana a dichiarare l'indipendenza dalla Spagna
Immaginatevi di trovarvi in una piazza affollata il 5 luglio 1811, a Caracas, mentre un fervore collettivo pervade l'aria. Le bandiere sventolano e le voci di uomini e donne si alzano in un coro di speranza e determinazione. È una scena che segna un cambiamento epocale non solo per il Venezuela ma per tutta l'America Latina: la proclamazione dell'indipendenza dalla Spagna. Questo evento rappresenta una pietra miliare nella lotta contro il colonialismo europeo e un importante passo verso la costruzione della sovranità nazionale.
Contesto Storico
Nel XVIII secolo, il Venezuela era una colonia spagnola con una popolazione in crescita che cominciava a sviluppare un senso di identità e unità. L'illuminismo e le ideologie politiche europee hanno iniziato a diffondersi, portando le élite locali a mettere in discussione il dominio spagnolo. A partire dal 1808, con l'occupazione francese della Spagna, le colonie spagnole in America Latina iniziarono a considerare l'idea di indipendenza come un'opzione realistica.
Il Processo di Indipendenza
La primavera del 1810 segna un periodo di intensa attività rivoluzionaria. Le riunioni di patrioti venezuelani cominciano a organizzare gruppi per resistere al controllo spagnolo. L'11 aprile 1810, il governo locale di Caracas perse il proprio sostegno, segnalando un cambiamento significativo nella vita politica. Un anno dopo, il 5 luglio 1811, i rappresentanti di diverse province del Venezuela si riunirono presso il Palazzo Municipale di Caracas per proclamare formalmente l'indipendenza della nazione.
La Dichiarazione di Indipendenza
La dichiarazione fu formulata in modo deciso, citando i principi di libertà e giustizia. Essenzialmente, i patrioti dichiararono che il popolo venezuelano aveva il diritto di governarsi da solo. Questo documento fondamentale, che è considerato uno dei testi base del pensiero politico venezuelano, fece riferimento ai diritti naturali dell'uomo e alla sovranità del popolo.
Reazioni e Conseguenze
La dichiarazione fu accolta con entusiasmo da parte dei sostenitori dell'indipendenza, ma anche con forte opposizione da parte dei lealisti. Le forze spagnole risposero prontamente, dando vita a una guerra di indipendenza che sarebbe continuata per anni, caratterizzata da battaglie iconiche e momenti di grande eroismo. Nonostante gli ostacoli e le difficoltà, il sentimento patriottico si diffuse in tutta l'America Latina e ispirò altri movimenti di liberazione.
Il Ruolo di Simon Bolívar
Una figura chiave nella storia dell'indipendenza venezuelana e sudamericana è stata Simon Bolívar, noto come “El Libertador”. Bolívar ha guidato eroicamente la lotta contro il potere coloniale spagnolo e ha svolto un ruolo fondamentale nel processo di indipendenza non solo del Venezuela, ma anche di molti paesi latinoamericani. La sua visione di una grande confederazione di stati sudamericani, conosciuta come Gran Colombia, è emersa in seguito alla liberazione.
Il contesto storico
Nel corso del XVIII secolo, le colonie spagnole in America Latina iniziarono a sviluppare una crescente consapevolezza delle ingiustizie perpetrate dal potere coloniale. Questo periodo fu caratterizzato da profondi cambiamenti economici, sociali e politici che contribuirono all'emergere di ideali liberali ispirati dall'Illuminismo europeo e dalle rivoluzioni americana e francese. La Francia invade la Spagna nel 1808, creando un vuoto di potere che i movimenti indipendentisti delle colonie non tardarono a sfruttare.
Si dice che gli eventi tumultuosi in Europa abbiano acceso nel popolo venezuelano il desiderio di libertà. Il sentimento nazionalista cominciò a prendere piede tra i creoli – persone di origine europea nate nelle colonie – che si sentivano discriminate rispetto ai peninsulares, ovvero coloro nati in Spagna. Questa divisione sociale alimentò tensioni che avrebbero infine condotto alla lotta per l'indipendenza.
L'importanza della dichiarazione del 5 luglio 1811
Il Venezuela divenne così il primo paese sudamericano a dichiarare formalmente la sua indipendenza dalla dominazione spagnola. Con la proclamazione dell’indipendenza del 5 luglio 1811, Caracas diventò simbolo della libertà; tuttavia, questo atto non era solo un gesto simbolico ma segnava anche l'inizio di anni sanguinosi di conflitto.
Secondo alcune fonti storiche, nei vent’anni successivi alla dichiarazione d'indipendenza si stima che circa 250.000 persone, tra cui combattenti patrioti e soldati coloniali, persero la vita durante le guerre per l’indipendenza latinoamericana.
I protagonisti della rivolta
Nell’arena politica emergono figure storiche come Simón Bolívar ed altri leader locali come Francisco de Miranda. Bolívar stesso pronunciò discorsi appassionati sull’unità dei popoli latinoamericani contro l'oppressione coloniale: "La libertà è il nostro diritto più sacro." Si dice che egli abbia esortato i suoi compatrioti ad unirsi sotto un'unica bandiera contro gli oppressori stranieri.
Aneddoto personale: Il racconto degli eroi sconosciuti
C'è una testimonianza toccante riguardo ad Antonio José de Sucre, uno dei principali generali nell'esercito patriottico; pare fosse particolarmente attaccato alla causa della libertà e portava con sé nel cuore ogni nome dei caduti battendo sul suo petto come fosse lui stesso ad essere stato ferito nelle loro battaglie. Un giorno ricevette notizie da casa: suo fratello era caduto in battaglia negli scontri con le forze spagnole. La reazione fu quella di continuare a combattere con ancora più fervore; "Ogni uomo libero," avrebbe detto Sucre piangendo "è responsabile della liberazione dei suoi simili".
La solidarietà pre-social media
A quel tempo non esistevano piattaforme digitali attraverso cui comunicare immediatamente con tutti i cittadini o attivarsi rapidamente tramite social network; tuttavia, si svilupparono reti alternative basate su catene telefoniche, volantini clandestini ed annunci radiofonici fatti alla vecchia maniera - tutte modalità utili per mobilitare le masse e mantenere alto lo spirito patriottico tra coloro privati dei diritti civili fondamentali dai conquistatori spagnoli.
I commercianti iniziarono ad informarsi sui movimenti militari attraverso lettere scritte inviate via mare o terra facendo circolare notizie rapidamente dentro piccole comunità rurali dove pochi avevano accesso alle informazioni ufficiali - qui nascevano anche fortissimi legami tra diversi gruppi etnici facendo germogliare così quel senso profondo d'appartenenza nazionale necessaria per affrontare qualsiasi forma d’oppressione dal governo centrale.
L'eredità dell'indipendenza nella contemporaneità
Dopo oltre duecento anni dall’importante proclama del '11’, oggi ci troviamo immersi all'interno frazioni globalizzate dove sentimenti simili rinascono ogni giorno sulle labbra degli individui nei contesti contemporanei come manifestazioni pro-libertà opposte alle restrizioni governative o conflitti identitari persistenti nello spazio pubblico.Nel 2023 , assistiamo ancora oggi a movimenti ispirati dai principi basilari derivanti dall’indipendentismo: giovanilismi anti-coloniali continuano ad animare città come Caracas riempiendole d'entusiasmo nuovo mentre già sogni grandi fanno breccia sul panorama politico. Inoltre bisogna dire proprio grazie ai social media ora diffusi da smartphone gli eredi delle antiche visioni romantiche trovano mezzi quasi istantanei dar voce ed esprimere aspirazioni condivise superando distanze geografiche mai viste prima!