La Chiusura della Pesca del Merluzzo in Canada: Un'Azioni per la Conservazione delle Riserve
Ricordi quando nel 1992, il governo canadese annunciò una moratoria sulla pesca del merluzzo? Fu un momento cruciale non solo per l'economia locale, ma anche per l'ecosistema marino. Quel giorno, il 2 luglio 1992, ore 10:30 a St. John's, Newfoundland, i pescatori si radunarono in preoccupazione e confusione, ascoltando le notizie della chiusura della pesca del merluzzo atlantico.
Il Contesto Storico della Pesca del Merluzzo in Canada
La pesca del merluzzo ha rappresentato per secoli una risorsa vitale per le comunità costiere canadesi. Durante il '700 e l'800, la cattura di questo pesce divenne uno dei pilastri dell'economia di Newfoundland e Labrador. Secondo alcune fonti storiche, circa 30.000 persone dipendevano direttamente dalla pesca del merluzzo negli anni '90. La grande quantità di pesci estratti dai mari aveva portato prosperità alle comunità locali.
Tuttavia, negli anni '80 e '90 iniziarono a emergere preoccupazioni riguardo al sovrasfruttamento delle risorse ittiche. Le stime suggerivano che le popolazioni di merluzzo si stavano riducendo drammaticamente; secondo i registri ufficiali nel 1990, gli stock erano diminuiti dell’80% rispetto ai livelli sostenibili degli anni precedenti.
L’Annuncio della Moratoria
Il 2 luglio 1992 segnò una svolta nella storia della pesca canadese: il Ministero delle Risorse Naturali dichiarò la chiusura immediata alla pesca commerciale del merluzzo atlantico per almeno due anni. Una decisione drammatica che avrebbe avuto ripercussioni sia economiche che sociali sulle comunità costiere canadesi.
I pescatori locali furono colti alla sprovvista da questa notizia; ricordo vividamente il racconto di un vecchio pescatore: "Ci siamo svegliati quel giorno con la paura nel cuore; era come se ci avessero portato via non solo il nostro lavoro ma anche parte della nostra identità." Secondo i rapporti ufficiali post-moratoria, più di 30.000 lavoratori furono colpiti dalla crisi occupazionale derivante da questa decisione.
Ecco alcune statistiche significative:
- Nel primo anno dopo la chiusura si stimava che oltre 25 milioni di dollari fossero stati persi dalle comunità costiere;
- Circa 50% dei pescherecci attivi fu messo fuori servizio;
- I tassi di disoccupazione nelle regioni interessate aumentarono fino al 17%
L’Impatto Sociale ed Economico
Sebbene fosse un passo necessario verso la conservazione degli ecosistemi marini e verso un futuro sostenibile per la fauna ittica canadese, l’impatto sociale fu devastante. Senza lavori disponibili nella pesca e con molte famiglie dipendenti da questo settore economico unico nel suo genere, numerose persone furono costrette a lasciare le loro terre natali in cerca di nuove opportunità altrove.
Nelle settimane successive all'annuncio vi fu una forte mobilitazione sociale; infatti le catene telefoniche divennero uno strumento fondamentale per organizzare incontri tra pescatori locali e autorità governative affinché venisse concessa assistenza temporanea durante quella crisi senza precedenti.
Esempio d'Eccellenza nella Solidarietà Pre-Social Media:
A quel tempo non esistevano social media come oggi conosciamo; tuttavia piccole stazioni radio locali trasmettevano appelli urgenti dove i membri delle comunità potevano comunicare bisogno o offerte d’aiuto tra loro tramite “Radio-Chat”. Una donna racconta: "Ricordo come ogni mattina ci riunivamo attorno alla radio cercando conforto e informazioni su ciò che sarebbe accaduto; ci sentivamo soli ma uniti".
L’Attuale Situazione dei Pescatori Canadesi
Dopo quasi trent'anni da quell’annuncio storico sul divieto della pesca del merluzzo atlantico ne sono seguite altre misure simili nei successivi decenni contribuendo a creare programmi volti alla conservazione degli habitat marini.Nel corso degli anni '2000 sono state introdotte regolamentazioni rigide sulla cattura considerando impatti cumulativi lungo tutta la filiera produttiva con controlli rigorosi sugli stock ittici tramite campagne di monitoraggio annuale sull’efficacia delle misure adottate dal governo.
Nella realtà odierna nel campo dell’attività ittica nella regione vi è stata una lenta ripresa delle popolazioni ittiche grazie ai continui sforzi diplomatico-scientifiche orientate verso pratiche più sostenibili tanto nelle politiche governative quanto nell’approccio dei vari enti coinvolti.” Nello stesso tempo oggi con Dati recentissimi riportano fluttuazioni positive nella qualità delle riserve dal mare con incrementando significativi dalla mappatura periodica condotta”!