La Guerra Austro-Napoletana e la Battaglia di Tolentino del 1815
Immaginate una scena drammatica, carica di tensione: il 2 maggio 1815, le truppe austriache si preparano a combattere sul campo di battaglia nei pressi di Tolentino. In quel momento storico, l'aria è intrisa di ansia e aspettativa, mentre i soldati del Regno di Napoli, sotto il comando del generale Gioacchino Murat, attendono con fermezza l'attacco nemico. Questo episodio non rappresenta solo un conflitto militare; è l'incarnazione della lotta per la sovranità e l'identità nazionale in un periodo turbolento per l'Europa.
Contesto Storico
Gioacchino Murat, re di Napoli, era un ex maresciallo di Napoleone Bonaparte e aveva cercato di mantenere un certo grado di autonomia dopo il crollo dell'Imperatore. Tuttavia, il Congresso di Vienna, fissato per stabilire un nuovo equilibrio in Europa, rappresentava una minaccia per i suoi interessi. I monarchi europei, desiderosi di ristabilire i propri lidi, vedevano in Murat un usurpatore.
Con l'obiettivo di consolidare il proprio potere e sostenere le spinte nazionaliste in Italia, Murat decise di attaccare le forze austriache, convinto di poter ottenere la legittimità tramite la guerra. Questo portò a un'immediata mobilitazione delle truppe napoletane, pronte a scontrarsi con l'esercito austriaco, conosciuto per la sua disciplina e strategia.
Lo Scontro di Tolentino
La battaglia di Tolentino si svolse nel contesto di una campagna ben pianificata dalle forze austriache sotto il comando del feldmaresciallo di campo Ludwig von Neipperg. Murat, con circa 20.000 uomini, si avventurò in un attacco nella speranza di sconfiggere gli austriaci, che contavano su una forza di circa 22.000 soldati.
La battaglia iniziò con un intenso bombardamento e scontri ravvicinati, ma le forze austriache, dotate di una strategia più solida e di una migliore posizione, riuscirono a respingere gli attacchi napoletani. La resistenza austriaca fu in grado di infliggere severe perdite alle truppe di Murat, che, nonostante gli incoraggiamenti e il coraggio dimostrato, non poterono prevalere.
Conseguenze della Battaglia
La sconfitta di Tolentino fu devastante per Murat e il suo regno. Dopo la battaglia, le forze austriache avanzarono rapidamente verso Napoli, costringendo Murat a fuggire. La sua capacità di governare fu minata e, nel giro di pochi mesi, il suo regno terminò. La sconfitta segnò un colpo mortale alle ambizioni nazionaliste in Italia e favorì il ripristino di governi monarchici tradizionali.
Dal punto di vista strategico, la battaglia di Tolentino non solo evidenziò la superiorità austriaca ma rinforzò anche la potenza dell'Impero austriaco nella penisola italiana. Questo evento contribuì in modo significativo alla rimodellazione degli stati italiani e all'emergere di colui che avrebbe determinato il percorso verso l'unità nazionale nel corso del XIX secolo.
Il contesto storico: una Europa in movimento
Dopo le guerre napoleoniche e la caduta dell'Imperatore nel 1814, molti regni europei cercarono di ristabilire i propri confini e autorità. In questo clima caotico, Murat – ex maresciallo napoleonico – assunse il ruolo di re del Regno di Napoli e tentò un'affermazione della sua indipendenza politica. La sua ambizione lo portò a dichiarare guerra all'Austria nel marzo del 1815 nella speranza di ampliare i confini del suo regno. Questo atto scatenò un confronto inevitabile tra le forze napoletane e quelle austriache che cercavano di ripristinare il loro controllo sull'Italia meridionale.
La battaglia che si sarebbe svolta a Tolentino rappresentava quindi non solo uno scontro tra eserciti ma anche la manifestazione dei cambiamenti politici profondi dell’epoca. Secondo alcune fonti storiche, all'inizio della primavera del 1815 circa 30.000 soldati napoletani si trovarono opposti alle forze imperiali austriache composte da 45.000 uomini, ben addestrati e motivati dalla volontà imperiale.
La Battaglia: dinamiche sul campo
Nella mattina presto dell’8 maggio 1815, i venti freddi della campagna marchigiana soffiavano sul campo mentre le due armate si fronteggiavano in un'atmosfera elettrica. Le truppe austriache capitanate dal generale Karl Schwarzenberg attaccarono con vigore le posizioni napoletane presso Tolentino. La battaglia durò tutto il giorno; la ferocia degli scontri era palpabile.Secondo registrazioni ufficiali post-belliche, circa 6.000 soldati napoletani furono uccisi o catturati, mentre gli Austriaci subirono perdite significative ma continuarono ad avanzare grazie alla superiorità numerica ed esperienziale.
Mentre i fucili rimbombavano e il terreno tremava sotto il peso delle cariche massicce delle fanterie unite agli assalti della cavalleria austro-ungarica, Gioacchino Murat si trovava nel cuore dell'azione; riviveva quella determinazione marziale che lo aveva reso celebre ai tempi dei combattimenti al fianco Napoleone Bonaparte.
Aneddoti personali dalla battaglia
C’è una testimonianza toccante legata alla giornata fatidica; racconta che durante lo scontro fu salvato un giovane soldato napoletano dalle macerie delle barricate da un commilitone che rischiò la vita per lui. Il giovane affermò che in quel momento drammatico vide non solo il volto terrorizzato degli avversari ma anche gli occhi disperati dei suoi compatrioti – "Eravamo tutti fratelli" diceva spesso nei racconti successivi.Un aneddoto ancora più emblematico è quello riportato da uno scrittore contemporaneo che descrisse come molti uomini scoraggiati dallo stato caotico in cui versava Napoli rimasero attaccati ai ricordi delle campagne passate nelle file napoleoniche; questo spirito nostalgico condusse molti giovani ad arruolarsi nella causa sconclusionata contro gli Austriaci senza considerare l’imminente disfatta.
L'importanza della solidarietà pre-social media
Nell'immediato dopobattaglia emerse una rete sorprendente di solidarietà tra civili ed ex-militari; famiglie intere erano coinvolte nell’invio d’aiuti umanitari attraverso catene telefoniche rudimentali o annunci radiofonici locali disperdendo notizie su chi fosse rimasto ferito o perso.Il supporto comunitario giocò dunque un ruolo cruciale: intere città organizzarono raccolte fondi attraverso concerti improvvisati e vendite nei mercatini locali per aiutare coloro rimasti traumatizzati dalla guerra perduta o dalle violenze subite durante quell’assalto terribile su Tolentino.
Sguardo verso il presente: riflessioni attuali sulle guerre contemporanee
Nell’attuale contesto internazionale (2023), non possiamo ignorare come le tecnologie moderne abbiano rivoluzionato queste forme tradizionali d’organizzazione solidale : piattaforme social come Twitter hanno preso piede sostituendo quelle catene telefoniche ormai obsolete utilizzate oltre due secoli fa per diffondere notizie ed informazioni cruciali durante conflitti bellicosi.Questa transizione tecnologica ha permesso comunicazioni rapide dal fronte oltrepassando barriere nazionali portando spesso attenzione internazionale su situazioni conflittuali critiche avvenute nei nostri giorni – ricorda quanto accaduto recentemente in Ucraina dove ogni singolo tweet può avere ripercussioni globalmente visibili !
Cosa resta oggi?
Tornando alla Battaglia Di Tolentino possiamo concludere osservando quanto oggigiorno questi eventi storici ci insegnino sull'importanza della memoria collettiva nell'affrontare crisi odierne poiché ciò permetterebbe sempre più popoli afflitti dalle ingerenze esterne di organizzarsi coesi verso interessi comuni assumendo decisioni strategicamente valide contro pressioni internazionali simili.In ultima analisi risulta intrigante chiedersi se gli errori politici mai cancellabili leggianti nell’Ottocento possano tornare utilmente presenti allorquando decidiamo quali saranno oggi le future modalità d’intervento estero?