1810 - Lord Byron nuota nell'Ellesponto
L'importanza del gesto di Lord Byron: un'icona di libertà e coraggio
Il 3 maggio 1810, l'incomparabile poeta romantico George Gordon, Lord Byron, compì un gesto audace che non solo rimase impresso nella memoria storica, ma simboleggiò anche un atto di solidarietà nei confronti della lotta per l'indipendenza greca. In quell'occasione, si tuffò nelle acque dell'Ellesponto in un atto simbolico di supporto alla causa greca contro l'occupazione ottomana. Questo episodio non è solo rilevante per la vita e la carriera di Byron, ma rappresenta anche una connessione profonda tra arte e politica.Un contesto storico denso di significato
Nel XIX secolo, la Grecia si trovava sotto il dominio dell'Impero Ottomano da quasi quattrocento anni. La lotta per l'indipendenza iniziò ufficialmente nel 1821 con una serie di insurrezioni popolari contro gli occupanti ottomani.Tuttavia, già prima della rivoluzione vera e propria, vi erano segni evidenti di desiderio di libertà e giustizia sociale tra i greci. Durante questo periodo tumultuoso emergeva una figura influente: Lord Byron.Byron era ben consapevole delle ingiustizie sociali e politiche che affliggevano il popolo greco. I suoi scritti letterari spesso riflettevano temi quali la libertà individuale e il nazionalismo romantico. La sua decisione di nuotare nell'Ellesponto non fu quindi solo un capriccio; rappresentava una manifestazione pubblica del suo supporto a una causa più grande.
Una scena emozionale a Spalato
Immaginate questa scena: 3 maggio 1810, ore 09:00, sulle coste vicino a Spalato .Il sole splende alto nel cielo azzurro mentre Byron si prepara a immergersi nelle acque fredde dell'Ellesponto. Un gruppo eterogeneo assiste al suo gesto audace; tra loro ci sono nobili locali e semplici pescatori che osservano con ammirazione quel nobile inglese pronto a sfidare le convenzioni sociali per esprimere solidarietà verso un popolo oppresso.Secondo alcune fonti storiche, la scelta del poeta non fu casuale; egli aveva fatto ricerche approfondite sulla storia greca ed era rimasto colpito dalla bellezza delle sue tradizioni culturali oltre che dal suo spirito indomito nel perseguire la libertà.
I numeri della guerra d’indipendenza greca
Per comprendere pienamente il significato dell'atto simbolico compiuto da Byron è necessario considerare le dimensioni della lotta per l’indipendenza greca. Tra il 1821 e il 1830 circa duecentomila persone persero la vita in questo conflitto sanguinoso secondo le stime storiche più accreditate. Il movimento d'indipendenza riscosse notevole attenzione internazionale grazie anche alla penna appassionata dei poeti romantici come Byron stesso.Nel contesto europeo dell’epoca – segnato da guerre napoleoniche e ideali liberali – i gesti altruistici come quello di Lord Byron risuonavano profondamente presso coloro che sostenevano i diritti dei popoli oppressi.Anecdoti toccanti
Tra gli aneddoti più commoventi legati a questa vicenda vi è quello raccontato da uno dei tanti volontari internazionali che si unirono alla causa greca dopo aver sentito parlare degli sforzi di Byron: "Quando ho visto quell'uomo nuotare nell'Ellesponto ho capito che non ero solo in questa battaglia", ha dichiarato Nikos Stavros durante un'intervista all'età avanzata nel corso degli anni '70 del Novecento.La passione trasmessa dal poeta ispirò molte persone ad agire concretamente; dall'invio di fondi alle truppe locali fino all'organizzazione delle prime campagne diplomatiche europee affinché venissero fornite armi ai ribelli.La sua morte prematura nel 1824 sul campo crocece assunse simbolicamente i contorni del martirio per una causa nobile destinata ad affermarsi negli anni successivi.
Solidarietà pre-social media
In quel tempo così distante dai nostri giorni digitalizzati oggi caratterizzati dalla rapidità informativa dei social media dove ogni tweet può scatenare una mobilitazione globale la solidarietà avveniva attraverso canali molto diversi ma altrettanto potenti come catene telefoniche o annunci radiofonici sporadici nei piccoli villaggi rurali europei o nei caffè letterari delle città capitaliste europee dove intellettuali discutevano ardentemente le questioni politiche contemporanee. Si dice spesso che gli intellettuali avessero usanze specifiche per raccogliere fondi destinati agli insorti; talvolta ciò avveniva durante serate culturali organizzate nella sola speranza portare attenzione verso uno scenario geopolitico complesso con molteplici sfaccettature legate al concetto stesso della nazione sovrana. Il sostegno morale esercitato dai contemporanei giunse a raggiungere anche i tavoli governativi: alcuni stati europeisti iniziarono ad intravedere possibilità diplomatiche nella ricostruzione dell’identità nazionale mediterranea affrontando questionamenti ben più ampi su temi civili ed etnici irrisolti sull’asse Oriente-Ovest.Riflessioned sul presente: dall'Ellesponto ai giorni nostri
Passando dal lontano maggio del 1810 al presente nel quale viviamo oggi - le lotte per identità culturale continuano ad assumere forme nuove attraverso piattaforme social mediali globalizzate permeabili alle narrazioni collettive ispiratricie vicende personali arricchendo dibattiti su identità collettive fragili grazie al potere evocativo dello storytelling moderno.Nel marzo del 2023 in seguito alle recentissime tension sociopolitiche ripercorse in Europa ha sollevato interrogativi sull'identità nazionale viscerale rinvigorendo sensibilità generazionali sempre meno inclini ai dogmatismi resuscitando fantasmi antichi accompagnati dalle scie narrative incarnando quelli stessi valori perseguitati ai tempi delle guerre ottocentesche sapientemente esplicitati tra righe poetiche lasciandosi affascinare ancora dal tema universale dello strappo verso l’altro - tanto caro all’animo byroniano. L’eredità artistica elitaria modulata attraverso slanci idealistici conserva tuttora strascichi messianici promuovendo eventi convivial realtà multietniche sacralizzando incontri interculturali volti enfatizzare inclusività senza dimenticare quella colonna sonora invisibile lasciata dietro da volti senza nome portatori verità condivise intendendo così ricollegarci espressamente agli epocalmente turbolenti anfratti storici dinanzi ai quali siamo stati invitati proprio come allora esortandoci continua riflession su cosa significa realmente “essere liberi”!