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La morte di Leonardo da Vinci: Un evento che ha segnato la fine di un'era

Il 2 maggio 1519, ore 02:00, Amboise, Francia. In una piccola stanza del castello di Clos Lucé, Leonardo da Vinci, il genio del Rinascimento italiano, chiude gli occhi per l'ultima volta. Questo momento non segna solo la morte di un uomo; rappresenta la fine di un’epoca caratterizzata da incredibili scoperte e innovazioni nel campo dell'arte e della scienza. È difficile sottovalutare l'importanza della figura di Leonardo; egli non è stato solo un artista straordinario ma anche un inventore visionario che ha influenzato profondamente le generazioni future.

La vita di Leonardo da Vinci

Leonardo nacque nel 1452 a Vinci, una piccola località nei pressi di Firenze. Sin dalla giovane età, mostrò un interesse marcato per l'arte e la scienza. Fu allievo di Andrea del Verrocchio e divenne un maestro in molte discipline: pittura, scultura, architettura, ingegneria, anatomia e botanica. Tra le sue opere più celebri ci sono “La Gioconda” e “L'Ultima Cena”, due capolavori che continuano ad affascinare e ispirare generazioni di artisti e studiosi.

Il trasferimento in Francia

Nel 1516, all’età di sessantaquattro anni, Leonardo si trasferì in Francia, invitato dal re Francesco I. Qui, visse nel castello di Clos Lucé, non lontano da Amboise. Durante questo periodo, Leonardo continuò a lavorare, dedicandosi a progetti e studi. La corte francese lo accolse con ammirazione, e il re stesso lo considerava un grande tesoro. Si narra che la regina Caterina de' Medici fosse affascinata dalle sue invenzioni e dai suoi disegni.

La morte di Leonardo da Vinci

Leonardo morì il 2 maggio 1519, si dice tra le braccia di Francesco I, che lo considerava un amico e un mentore. La sua morte rappresentò una grande perdita per il mondo dell'arte e della scienza, poiché scomparve non solo un artista, ma anche un visionario che aveva contribuito a far progredire l'umanità in molti ambiti. Il suo funerale si svolse ad Amboise, dove fu sepolto nella chiesa di Saint-Florentin.

Il lascito di Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci non è solo celebrato per le sue opere straordinarie, ma anche per il suo approccio scientifico all’arte. I suoi quaderni, pieni di schizzi e appunti, costituiscono un’importante testimonianza del suo metodo di osservazione e di ricerca. La sua combinazione di arte e scienza ha aperto la strada a una nuova forma di pensiero, influenzando artisti, scienziati e filosofi nei secoli a venire. Persone come Galileo Galilei e Isaac Newton hanno attinto dalle idee di Leonardo, ampliando ulteriormente il suo impatto sulla nostra società.

Contesto storico

Leonardo da Vinci nasce nel 1452 a Vinci, vicino a Firenze. Crescendo in uno dei periodi più fertili per l’arte e la cultura europea, diventa parte integrante della scena artistica fiorentina. Le sue opere più celebri come 'La Gioconda' e 'L’Ultima Cena', non sono solo rappresentazioni artistiche ma anche studi approfonditi sull'anatomia umana e sulla prospettiva. In questo periodo storico noto come Rinascimento, vi è una rinnovata curiosità verso il mondo naturale e le potenzialità dell'essere umano.

Tuttavia, il contesto politico si complica quando l'Italia si trova suddivisa in vari stati in conflitto tra loro. Dopo anni trascorsi a lavorare per i duchi sforzeschi a Milano e viaggiando tra Firenze e Roma, nel 1516 Leonardo si stabilisce ad Amboise sotto la protezione del re Francesco I di Francia. Qui continua i suoi studi scientifici ed artistici fino alla sua morte nel 1519.

L'eredità lasciata da Leonardo

Secondo alcuni storici dell'arte, Leonardo ha realizzato circa 20 opere finite nella sua vita ma ciò che rende grande il suo contributo è l'approccio interdisciplinare al sapere umano. Si dice che mantenesse numerosi taccuini pieni delle sue riflessioni scientifiche; oltre alla pittura incluse schizzi anatomici dettagliati ed idee ingegnose per invenzioni meccaniche.

Dopo la sua morte avvenuta ad Amboise all'età di 67 anni secondo i registri ufficiali del castello sono stati ritrovati documenti evidenti dei suoi numerosi interessi: dalla botanica all'ingegneria civile fino allo studio dell’acqua. Gli studiosi affermano che le idee contenute nei suoi taccuini abbiano anticipato sviluppi successivi nell’ingegneria moderna persino fino al XIX secolo.

I numeri dietro il mito

Nonostante la fama postuma raggiunta dal suo operato artistico e scientifico tramite riproduzioni delle sue opere famose e pubblicazioni sui suoi scritti giunti fino ai nostri giorni - molte delle quali ancora oggi costituiscono materia didattica nelle scuole - i dati quantitativi sulle sue vendite iniziali rimangono incerti; alcuni esperti stimano addirittura che circa il delle sue opere siano attualmente disperse o non catalogate correttamente.

Aneddoti emozionali

A seguito della notizia della sua morte ad Amboise, molte persone si raccolsero nei pressi del castello; si racconta che una giovane pittrice locale riuscì ad accedere alla camera mortuaria prima della sepoltura finale rimanendo così colpita dalla grandezza del maestro persino nella sua immobilità definitiva."Ho pianto guardando quel corpo esanime – racconta - ho percepito come se fossimo tutti privati di qualcosa d'importante". Il dolore collettivo espresso dai contemporanei può essere paragonato solamente a quello provocato dalla scomparsa di altri giganti della storia culturale europea quale Michelangelo."

Cosa significava essere parte dell'incredibile rete sociale pre-social media

Nell’era pre-social media comunicare eventi drammaticamente rilevanti come quello legato alla morte di Da Vinci richiedeva uno sforzo collettivo immenso: catene telefoniche? Inimmaginabili! Annunci radiofonici? Una realtà lontana! Tuttavia le città europee venivano unite attraverso una rete fitta costituita da lettere scritte con calligrafie ornamentali inviate attraverso courier o semplicemente persone pronte a diffondere notizie in piazza attraverso raccontatori locali vestiti eleganti pronti ad attrarre pubblico.In questo modo alcuni fra i più celebri artisti dell’epoca diedero voce al loro dolore tramite opera poiché fortemente ispirati dall’esempio impresso nella vita quotidiana dal maestro toscano.

Eredità nel presente

Nella nostra società contemporanea possiamo osservare similitudini sorprendenti nell'approccio con cui gestiamo informazioni relative agli eventi significativi nelle nostre vite: oggi è consuetudine condividere news tragiche sui social media – bastione contemporaneo dell’informazione istantanea.Nel 2023, Twitter sostituisce efficacemente catene telefoniche ed annunci radiofonici usati durante quei momenti difficili rendendo immediatamente disponibili fatti riguardanti personaggi celebri quanto mai toccanti nelle loro vite personali offrendo spunti profondamente riflessivi su cosa sia realmente cambiato rispetto ai tempi passati.”

Dove andiamo ora?

Mentre riflettiamo su quanto fosse fondamentale avere accesso alle novità riguardanti protagonisti iconici come Da Vinci confrontandole con elementi contemporanei potremmo chiederci:"Quale sarà l'impatto degli strumenti digitalizzati sull'eredità culturale futura rispetto agli eredi spiritualmente diretti lasciati dai titani del passato?" La risposta potrebbe cambiare drasticamente all’alba dei prossimi decenni.”

Domanda - Risposta

Quali sono le circostanze della morte di Leonardo da Vinci ad Amboise nel 1519?
Cosa si sa del testamento di Leonardo da Vinci?
Leonardo da Vinci fu sepolto a Amboise?
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Luca Moretti

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