1977: L'adozione della Quarta Costituzione Sovietica
Immaginate di trovarvi a Mosca, il 7 ottobre 1977. I preparativi sono in corso per una delle celebrazioni più significative nella storia dell'Unione Sovietica. La capitale è adornata con bandiere rosse e striscioni celebrativi, mentre la gente si raduna per assistere all’annuncio ufficiale della nuova Costituzione sovietica. Questa non è solo una data; rappresenta un momento cruciale nella storia politica di un intero paese.
Contesto Storico
L'URSS, o Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, era stata fondata nel 1922 e aveva visto passare attraverso le sue fila tre costituzioni precedenti . La quarta costituzione, adottata nel 1977, doveva essere il riflesso della supremazia del Partito Comunista e dei suoi ideali socialisti. Secondo alcuni storici, l’adozione di questa nuova carta fondamentale era in parte una risposta alle critiche internazionali riguardo al rispetto dei diritti umani da parte del regime sovietico.
Si dice che Leonid Brežnev, Segretario Generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica dal 1964 al 1982, abbia promosso attivamente questa nuova costituzione come simbolo della stabilità e dei successi ottenuti dall’URSS sotto la sua guida. Durante questo periodo si stava assistendo a un'inflazione delle aspettative interne ed esterne sulla leadership sovietica.
I Dettagli della Costituzione
La Costituzione del 1977 conteneva ben settantuno articoli che abbracciavano vari aspetti della vita pubblica e privata dei cittadini sovietici. Tra i principi fondamentali vi era quello secondo cui "l'URSS è uno stato socialista", evidenziando l’impegno del governo verso la pianificazione economica centralizzata e il controllo statale su tutte le aree della vita sociale.
Punti Salienti
- Diritto al Lavoro: Ogni cittadino ha diritto a un lavoro retribuito;
- Diritto all’Istruzione: Il governo garantisce un’istruzione gratuita;
- Diritto alla Salute: Accesso universale ai servizi sanitari;
- Sovranità Popolare: Viene enfatizzato il potere degli organi elettivi locali.
Tuttavia, nonostante questi principi proclamati con entusiasmo sulla carta, molti sostengono che fossero solo dichiarazioni superficiali che mascheravano la realtà repressiva sotto cui vivevano i cittadini sovietici. Secondo i registri ufficiali dell’epoca, gli arresti politici aumentavano in modo esponenziale mentre i dissidenti venivano sistematicamente perseguitati.
Solidarietà pre-social media
Nella Mosca degli anni '70 non c'erano social media come oggi conosciamo; infatti il concetto stesso di comunicazione istantanea attraverso piattaforme online sembrava lontano dalla realtà quotidiana delle persone comuni. Gli attivisti utilizzavano catene telefoniche per organizzare incontri clandestini; gli annunci radiofonici di piccole stazioni locali spesso diventavano veicoli cruciali per diffondere messaggi di opposizione politica o sostenere gruppi di dissidenza.
"Durante quel periodo sentivo il peso dell'oppressione intorno a me," racconta Ivan Petrovich oggi sessantaseienne ex-attivista politico. "Le mie parole avrebbero potuto costarmi tutto - la libertà o anche la vita." Queste testimonianze personali sono rimaste silenziose per decenni ma ci mostrano quanto fosse profonda la paura tra le persone comuni nell'affrontare il regime totalitario.
L'eredità dell'Adozione
<L'adozione della Quarta Costituzione ha segnato un tentativo del governo sovietico di legittimarsi agli occhi sia interni sia internazionali. Tuttavia lo sviluppo politico globale sta evolvendo rapidamente: eventi come le contestazioni praghese nel '68 dimostravano che le restrizioni imposte dai governi comunisti stavano generando sempre più malcontento tra i popoli oppressi.
Nel dicembre dello stesso anno fu istituito l'"Ufficio Federale per l'Amministrazione Interna", volto a reprimere ulteriormente ogni forma di dissenso. Nel gennaio 1978 fu fondato "Il Movimento d'Arte Creativa" dai dissidenti russi come Yuri Mamleev – questo gruppo cercò spazi creativi più ampi dove esprimere ideali ed opinioni contrastanti sullo stato del sistema socialista. Sebbene gran parte degli sforzi manifestati da tali movimenti siano stati sistematicamente soffocati dal regime sopraccitato fino alla fine degli anni ‘80 nei decenni successivi a tale adozione legislativa questi nuclei critici hanno gradualmente alimentato manifestazioni sempre più coraggiose contro gli abusi esercitati dalla leadership totalitaria. Oggi nel mondo globale contemporaneo possiamo osservare molteplici parallelli col passato storico; date recenti ci mostrano violente repressioni politiche ancora operate da governi autocratiche ed autoritari - mentre milioni continuano reclamare diritti elementari contrapposti ai divieti imposti dalle varie dittature.