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Nome: Zalman Schachter-Shalomi

Nazionalità: Ucraino-americano

Professione: Rabbino e autore

Anno di nascita: 1924

Anno di decesso: 2014

2014 - Zalman Schachter-Shalomi, rabbino e autore ucraino-americano (nato nel 1924)

Nella primavera del 1924, un bambino venne al mondo in Ucraina, figlio di una famiglia di ebrei ortodossi. Quella piccola cittadina non sapeva che stava dando i natali a Zalman Schachter-Shalomi, un futuro rabbino e autore che avrebbe cambiato il volto del giudaismo contemporaneo. Cresciuto in una cultura ricca di tradizioni, le esperienze giovanili di Zalman furono costellate da eventi storici drammatici: l'ascesa del regime sovietico e la persecuzione degli ebrei lo costrinsero a emigrare negli Stati Uniti nel 1941. Tuttavia, nonostante le avversità che dovette affrontare, il giovane Zalman si immerse nello studio della religione e della filosofia.

Si potrebbe dire che questo fu il seme da cui germogliò una carriera straordinaria. Dopo aver completato i suoi studi presso la Yeshiva University e aver ricevuto l'ordinazione rabbinica, si stabilì nella comunità ebraica di New York dove iniziò a insegnare ai giovani studenti. Ironia della sorte, mentre molti dei suoi contemporanei aderivano rigorosamente alle tradizioni antiche, Zalman sentì l'impulso di innovare. Fondò una comunità spirituale conosciuta come "Jewel of the East" un luogo dove il pensiero mistico potesse fiorire accanto alla tradizione giudaica.

Questo approccio radicale attirò attenzione non solo tra gli ebrei ma anche tra chi cercava spiritualità al di fuori delle rigide strutture religiose. La sua influenza crebbe esponenzialmente negli anni '60 durante il movimento della controcultura. Forse fu proprio in quel periodo che le sue idee sul "Giudaismo Spirituale" trovarono terreno fertile tra le nuove generazioni. Egli sosteneva che la spiritualità potesse essere accessibile a tutti indipendentemente dal background culturale o religioso.

Nel 1990 fondò la "Aleph: Alliance for Jewish Renewal", un'iniziativa per rivitalizzare il giudaismo attraverso pratiche innovative ed inclusività. Questa scelta strategica avrebbe avuto un impatto duraturo sul modo in cui molte persone percepivano il loro rapporto con Dio. Il suo lascito non è privo di controversie; alcuni critici affermarono che fosse troppo permissivo nei confronti delle dottrine tradizionali. Nonostante ciò, molti trovano conforto nelle sue parole scritte e nei suoi insegnamenti orali chissà quanti oggi traggono ispirazione dalla sua visione aperta? La morte colse Zalman nel luglio del 2014, lasciando un vuoto nel cuore dei suoi seguaci...

Eppure oggi più che mai i suoi concetti continuano a risuonare nelle sinagoghe moderne; i giovani rabbini spesso citano le sue opere nei loro discorsi come se egli fosse ancora presente nei corridoi della spiritualità contemporanea. In un'intervista recente con uno studente alla ricerca dell'eredità del maestro scomparso, è emersa una riflessione profonda: "La sua capacità di abbracciare il nuovo senza rinnegare l'antico è ciò che rende Zalman così rilevante anche ora." Proprio come lui ha fatto nell'affrontare sfide impossibili con entusiasmo rinnovato oggigiorno tanti cercano vie alternative per riconnettersi con le proprie radici culturali! Per questo motivo oggi possiamo vedere manifestazioni del suo pensiero ovunque: festival culturali ed eventi interreligiosi nascono sotto l'influenza delle idee da lui diffuse... Un'eredità viva!

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