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Nome: Kenneth Bianchi
Data di nascita: 1951
Nazionalità: Americano
Professione: Serial killer e stupratore
1951 - Kenneth Bianchi, serial killer e stupratore americano.
Nel cuore di una tranquilla cittadina della California, un neonato venne al mondo nel 1951, ignaro del destino oscuro che lo attendeva. Kenneth Bianchi nacque in una famiglia che non sembrava destinata a produrre un criminale: i suoi genitori si sforzarono di dargli una vita normale, ma le complessità della sua giovinezza avrebbero avuto ripercussioni devastanti. Crescendo in un ambiente segnato da conflitti familiari e da una disfunzione profonda, si potrebbe dire che la sua infanzia fu come un puzzle mancante di troppi pezzi difficilmente completabile.
Tuttavia, la vera metamorfosi di Kenneth iniziò durante l'adolescenza; nonostante la sua apparente normalità e i successi scolastici iniziali, emerse lentamente un'oscurità latente. La curiosità per il crimine e le fantasie violente cominciarono a prendere piede nella sua mente. Chissà quanti segreti si nascondevano dietro il suo sorriso innocente mentre navigava nei corridoi della scuola!
Ironia della sorte, fu proprio questo contrasto tra l'apparenza e la realtà a rendere Bianchi tanto pericoloso. Dopo aver terminato gli studi superiori, si arruolò nella polizia locale; sarebbe dovuto essere un passo verso il mantenimento dell’ordine e della sicurezza… invece divenne solo l'inizio del suo cammino verso il caos.
Le sue ambizioni di carriera nella legge non duraron molto: fu costretto ad abbandonare il lavoro e con questo cambiamento iniziò a scivolare sempre più nell'abisso del crimine. È curioso pensare come fosse possibile che qualcuno con tali aspirazioni potesse diventare uno dei più noti serial killer d’America! Tuttavia, nel 1976 la sua vita prese una piega fatale quando insieme al complice Angelo Buono formò quella che sarebbe stata nota come 'The Hillside Stranglers'.
Cominciarono così anni di terrore: giovani donne furono rapite, violentate e strangolate... ognuna diventava parte delle loro fantasie malate. Si potrebbe dire che questi eventi rappresentavano una macabra danza tra vittima e carnefice ogni omicidio era quasi ritualistico. Nonostante ciò, l’arresto arrivò solo nel 1979 grazie all’astuzia degli investigatori e alla pressione mediatica crescente.
Dopo mesi di indagini serrate ed elaborati interrogatori, Kenneth Bianchi decise di confessare i suoi crimini in cambio di alcune attenuanti legali... ma nessuna pena poté mai rimediare alle vite spezzate dalle sue mani. In aula emergevano dettagli raccapriccianti sulle sue azioni; chiunque fosse presente avrebbe sentito sulla pelle la pesantezza delle sue parole: "Le uccidevo per avere potere".
Nell'immaginario collettivo americano dell'epoca viaggiavano emozioni fortissime paura sì, ma anche curiosità morbosa su cosa possa spingere un uomo a diventare simile a lui… Fu condannato all'ergastolo senza possibilità di libertà condizionale! Eppure ci sono voci secondo cui Kenneth avesse sempre sperato in qualche forma di libertà attraverso scuse o appelli.
Anche oggi dopo decenni dalla cattura c’è chi scruta negli angoli bui della psiche umana alla ricerca delle risposte sul male; gli storici raccontano come le gesta dei serial killer continuino ad affascinare letterati e cineasti... facendo sì che figure come quella di Bianchi rimangano scolpite nella memoria collettiva.