<\/noscript>
dayhist.com logoDayhist

L'importanza della costituzione del Corpo Veterinario nell'Esercito Italiano

Immaginate di trovarvi il 4 febbraio 1872, in una piccola caserma dell'esercito italiano a Roma, mentre le strade si riempiono di soldati che sfilano per celebrare un momento storico. È una giornata fredda ma ricca di emozione, poiché viene ufficialmente istituito il Corpo Veterinario dell'Esercito Italiano. Questo evento non rappresenta solo la creazione di un nuovo corpo militare, ma anche l'inizio di un'importante attenzione verso il benessere degli animali all'interno delle forze armate. Si tratta infatti di una data fondamentale per la salute e l'efficacia delle truppe, poiché gli animali hanno sempre avuto un ruolo cruciale nel contesto militare.

Un Incarico Strategico

Il Corpo Veterinario ha il compito di garantire la salute e il benessere degli animali utilizzati nelle operazioni militari. I veterinari militari saranno responsabili della cura e della prevenzione delle malattie negli animali da lavoro, inclusi i cani addestrati per le operazioni di ricerca e salvataggio o per la rilevazione di esplosivi.

Il Ruolo Cruciale dei Veterinari Militari

I veterinari dell'Esercito Italiano non solo si occuperanno degli animali di servizio, ma svolgeranno anche un'importante funzione di consulenza e supporto nelle missioni all'estero. Saranno impegnati nella gestione della salute pubblica, nella prevenzione delle zoonosi e nella promozione del benessere animale. Inoltre, potranno intervenire in situazioni di emergenza, fornendo assistenza veterinaria non solo agli animali militari ma anche a quelli civili in zone di guerra o in situazioni di crisi.

Impatto Sociale e Ambientale

La creazione di questo corpo evidenzia anche l'impegno dell'Esercito Italiano verso i temi della sostenibilità e del benessere animale. L'interesse per la salute degli animali riflette una crescente consapevolezza riguardo all'importanza della fauna nel contesto ambientale e sociale. Gli animali, infatti, giocano un ruolo cruciale nelle operazioni di soccorso e nelle attività di sostegno alle popolazioni colpite da conflitti o calamità naturali.

Formazione e Reclutamento

Il Corpo Veterinario dell'Esercito sarà composto da veterinari professionisti, selezionati e formati per il servizio attivo. La formazione avverrà in collaborazione con le università e le istituzioni veterinarie italiane, garantendo standard elevati di competenza e preparazione. Inoltre, sarà promosso un programma di aggiornamento continuo per assicurare che il personale sia sempre aggiornato sulle ultime tecnologie e pratiche veterinarie.

Un contesto storico: gli animali in guerra

Nel XIX secolo, gli animali erano utilizzati ampiamente in ambito militare. Cavalli e muli erano fondamentali per il trasporto di uomini e rifornimenti. Inoltre, i cani da guerra avevano il compito di svolgere funzioni essenziali come la ricerca dei dispersi o la sorveglianza dei campi base. Tuttavia, con l'aumento delle missioni all'estero e l'intensificarsi dei conflitti bellici, apparve sempre più evidente che questi animali necessitavano di cure specifiche e professionisti dedicati al loro benessere.

Prima della creazione del Corpo Veterinario nel 1872, le cure veterinarie erano spesso affidate a personale non specializzato o ai soldati stessi che non possedevano alcuna formazione veterinaria adeguata. Questo portava a trattamenti inefficaci che causavano sofferenza agli animali e compromettevano la loro capacità operativa.

I numeri parlano chiaro: necessità ed efficacia

Secondo alcuni studi condotti nei decenni successivi alla fondazione del Corpo Veterinario, si stima che circa il 60% degli animali impiegati nelle operazioni avesse bisogno urgente di assistenza medica durante le campagne belliche. La mancanza iniziale di un supporto veterinario specializzato contribuiva a elevate perdite tra le truppe; ad esempio, durante la Campagna d'Africa del 1887-1889 si stimò che circa 12.000 cavalli morirono per malattie infettive dovute all'assenza di cure adeguate.

È interessante notare come questa esigenza non fosse limitata all'Italia; paesi come Francia e Gran Bretagna avevano già istituito corpi simili prima della nostra esperienza. Di conseguenza, ciò rappresentava anche una sorta di "discriminazione" nei confronti degli allevatori italiani e della loro storia veterinaria tradizionale.

L'istituzione del Corpo: La risposta necessaria

La risposta italiana venne quindi rapida: nel 1870 il governo italiano iniziò a considerare seriamente l'idea della creazione del Corpo Veterinario dell'Esercito; finalmente nel 1872 giunse alla sua formalizzazione ufficiale con decreto reale emesso dal re Vittorio Emanuele II.Il compito principale fu quello d'assicurare assistenza veterinaria ai quadrupedi utilizzati dall'esercito; questo includeva tutto dalla profilassi sanitaria alla cura diretta degli animali in caso d'incidenti o malattie durante le operazioni.

Aneddoto toccante dal campo

Una testimonianza emozionante arriva da un veterinario arruolato proprio negli anni successivi alla costituzione del corpo; si dice che durante una missione in Libia negli anni '20 una squadra riuscì a salvare un cavallo gravemente ferito dalle linee nemiche grazie ad azioni tempestive ed eroiche attuate dal suo medico veterinario.L'uccisione dolosa dei cavalli stava diventando comune nelle zone conflittuali mentre i soldati ritiravano armi ed equipaggiamenti rimasti inutilizzati; però quel giorno quell'animale sopravvisse grazie all'intervento rapido dell'equipe medica composta da esperti chiamati proprio perché formato dall'allora recente 'Corpo Veterinario'.

Speranza pre-social media: solidarietà nella comunità

Dopo l’istituzione del Corpo Veterinario era evidente come fosse necessaria anche solidarietà tra i cittadini civili nei confronti degli allevatori locali mantenendo elevato lo stato sanitario generale sulla popolazione equina o canine della zona.Si organizzavano iniziative comunitarie dove venivano raccolti fondi attraverso catene telefoniche oppure tramite annunci radiofonici destinandoli direttamente al supporto associativo dello stesso corpo militare appena creato.In quei momenti difficili senza social media moderni sarebbe bastato unirsi nella propria comunità per creare consapevolezza sulle condizioni viventi degli amici quadrupedi rendendo ancora più forte legame civico attorno ai valori umani.»

L’eredità del Corpo oggi: parallelismi con il presente

Nell’anno corrente (2023), purtroppo dobbiamo osservare quanto siano cambiati radicalmente metodi comunicativi influenzando relazioni tra popolo-soldato-animale-mondo esterno rispetto appunto alle realtà storiche precedenti.L’avvento dei social media ha modificato totalmente come possiamo attivarci collettivamente difendendo gli interessi delle nostre risorse zoologiche creando petizioni online oppure campagne informative virali sulla salute animale perfino coinvolgendo globalmente etologie diverse!

Conclusioni provocatorie

Pensando alle origini storiche condivise oggi potremmo chiederci quale futuro ci attende? Riusciremo mai ad apprendere dai nostri errori passati garantendo piena tutela agli amici pelosi rispetto al potere politico-militari fino ad oggi? Oppure ci limitiamo semplicemente usando strumenti digital sempre più sofisticatamente per discutere idee migliori facendo però fatica quando dobbiamo metterle effettivamente in pratica?

Domanda - Risposta

Qual è la funzione principale del Corpo veterinario nell'Esercito italiano?
Quando è stato istituito il Corpo veterinario nell'Esercito italiano?
Quali sono le specializzazioni presenti nel Corpo veterinario?
Come contribuisce il Corpo veterinario alle missioni all'estero dell'Esercito italiano?
author icon

Valentina Mazzi

Dà vita agli eventi storici attraverso racconti emozionanti.


Questo contenuto è stato modificato dalla comunità di dayhist.com

Altri eventi dello stesso giorno